Tiroide e gravidanza: cosa sapere

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La tiroide è una ghiandola fondamentale per il corretto funzionamento del nostro organismo e il suo ruolo diventa ancora più cruciale durante la gravidanza. Questo periodo della vita femminile comporta profondi cambiamenti ormonali e metabolici che possono influenzare il funzionamento della tiroide. Mantenere sotto controllo questa ghiandola è essenziale per il benessere della futura madre e per lo sviluppo ottimale del bambino. 

Nei primi mesi della gravidanza, infatti, il fabbisogno di ormoni tiroidei aumenta a causa delle richieste metaboliche della gestazione e della produzione di gonadotropina corionica umana (HCG), un ormone che stimola indirettamente la tiroide. Inoltre, i livelli di iodio nel corpo possono diminuire, poiché viene maggiormente utilizzato per la sintesi degli ormoni tiroidei e può essere perso attraverso l’urina. Questi fattori portano la tiroide a lavorare di più, richiedendo un’attenzione particolare da parte della futura mamma e del suo medico.

La corretta funzionalità della tiroide materna 

Una tiroide ben funzionante è essenziale durante la gravidanza per garantire la salute della gestante e il corretto sviluppo del feto, in particolare del suo sistema nervoso. Gli ormoni tiroidei materni attraversano la placenta e contribuiscono alla formazione del cervello e al sistema nervoso centrale del bambino, specialmente nei primi tre mesi di gestazione, quando la tiroide fetale non è ancora completamente sviluppata. Dato che nei primi mesi di sviluppo il feto non riesce a produrre ormone tiroideo per sé, utilizza quello della madre, pertanto eventuali carenze o disfunzioni tiroidee possono influire negativamente sullo sviluppo neurologico e cognitivo del nascituro, oltre a esporre la madre a complicazioni come preeclampsia, parto pretermine o aborto spontaneo.

I disturbi della tiroide più frequenti in gravidanza

Tra i disturbi più comuni della tiroide in gravidanza troviamo:

  • Ipotiroidismo: caratterizzato da una produzione insufficiente di ormoni tiroidei, spesso causato da carenza di iodio o da tiroidite di Hashimoto, una malattia autoimmune. Può portare a stanchezza, aumento di peso, pelle secca e, nei casi più gravi, complicazioni per la gravidanza e lo sviluppo fetale.
  • Ipertiroidismo: è meno comune, ma può verificarsi a causa di un eccesso di ormoni tiroidei prodotti dalla ghiandola. Spesso è legato al morbo di Basedow-Graves, un’altra malattia autoimmune. Sintomi come tachicardia, sudorazione eccessiva e perdita di peso devono essere monitorati con attenzione.
  • Gozzo e noduli tiroidei: in alcuni casi, la gravidanza può accentuare la crescita della ghiandola tiroidea, portando alla formazione di noduli, che nella maggior parte dei casi sono benigni, ma richiedono un controllo per escludere eventuali problematiche.

Quali esami della tiroide fare in gravidanza

Un controllo della tiroide è fondamentale già durante la pianificazione della gravidanza o al suo inizio, soprattutto se ci sono fattori di rischio, come una storia familiare di problemi tiroidei o sintomi sospetti. Tra gli esami principali:

  • TSH (ormone tireostimolante): è il primo test da eseguire per valutare la funzionalità tiroidea.
  • FT3 ed FT4 (tiroxina libera): misura la forma attiva degliormoni tiroidei nel sangue.
  • Anticorpi anti-TPO e anti-TG: servono a diagnosticare eventuali malattie autoimmuni della tiroide se non già diagnosticate in precedenza.
  • Ecografia tiroidea: è indicata in presenza di noduli o di anomalie palpabili nella ghiandola.

I livelli di TSH durante la gravidanza seguono valori di riferimento specifici, che variano nei diversi trimestri. È importante che il medico curante monitori regolarmente la funzionalità tiroidea per prevenire complicazioni.

Una diagnosi tempestiva e un trattamento adeguato dei disturbi tiroidei possono prevenire complicazioni e garantire una gravidanza serena e sicura. Per questo motivo, è essenziale affidarsi a uno specialista che possa guidare la gestante nel percorso di prevenzione e cura, nonché è fondamentale un controllo costante degli ormoni tiroidei con gli esami periodici della gravidanza, in particolare per chi già è a conoscenza di patologie a carico della tiroide.


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