Non solo da oggi, il fumo rappresenta uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari e arriva a causare un significativo numero di decessi in tutto il mondo, ogni anno. Le statistiche a riguardo sono piuttosto chiare e allarmanti, poiché dimostrano concretamente come il fumo vada a influenzare – sia in via diretta che indiretta – la salute del cuore e dei vasi sanguigni.
Come riportato dall’OMS, il 30% delle morti per malattie cardiache è attribuibile al consumo di tabacco. I fumatori, infatti, corrono un rischio raddoppiato rispetto ai non fumatori di avere un infarto o un ictus. Oltre a ciò, più di 8 milioni di persone all’anno muoiono a causa degli effetti del fumo: un milione di questi decessi, peraltro, sono legati ai danni da fumo passivo. Inoltre, i fumatori più giovani sviluppano un rischio forte di sviluppare malattie cardiovascolari precoci.
Fattori di rischio e cause
Il fumo di sigaretta inserisce, all’interno dell’organismo, una serie di sostanze nocive che vanno a compromettere il corretto funzionamento del sistema cardiovascolare. Le conseguenze possono quindi essere:
- Infiammazione;
- Stress ossidativo;
- Danni diretti ai vasi sanguigni.
Le sostanze del fumo che causano danni all’organismo sono le seguenti:
- Nicotina: aumenta la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna, andando a stressare il cuore e aumentando quindi il rischio di sviluppare aritmie o di avere un infarto.
- Monossido di carbonio: riduce la capacità del sangue di trasportare ossigeno e, di conseguenza, costringe il cuore a lavorare di più per attuare una compensazione della carenza.
- Sostanze ossidanti: danneggiano le pareti dei vasi sanguigni, favorendo dunque la formazione di placche aterosclerotiche e aumentando i rischi di occlusione.
- Altri componenti chimici tossici: il fumo contiene altre centinaia di sostanze tossiche, le quali accelerano il processo di aterosclerosi e aumentano la possibilità di sviluppare coaguli di sangue.
Come smettere con il fumo: i consigli da seguire per il cuore
Rappresentando il fumo una vera e propria dipendenza, smettere di fumare risulta essere per tanti una sfida difficile da affrontare. Esistono però strategia e metodi che possono rendere il percorso più semplice e sostenibile, per esempio:
- Supporto medico: rivolgersi a un professionista permette di ricevere una guida specializzata e farmaci mirati che possono aiutare a ridurre la dipendenza
- Terapie sostitutive della nicotina: cerotti, gomme e spray alla nicotina vengono utilizzati per ridurre gradualmente la dipendenza fisica
- Gruppi di supporto e consulenza psicologica: partecipare a gruppi di sostegno o sessioni di counseling può dare una mano nella gestione delle tentazioni e dello stress
- Esercizio fisico e tecniche di rilassamento: l’attività fisica o anche la respirazione profonda possono aiutare a ridurre il desiderio di fumare.
Conclusioni e perché è importante fare prevenzione
La prevenzione e la cessazione del fumo sono fondamentali per ridurre l’incidenza delle malattie cardiovascolari e migliorare, quindi, la qualità della vita. Agire in maniera tempestiva e veloce, rivolgendosi a un esperto come il Dottor Marco Evangelista, può fare la differenza in maniera significativa, con risultati e benefici già visibili appena pochi mesi dopo l’abbandono del fumo. Già entro un anno, per esempio, il rischio di malattie cardiache diminuisce della metà rispetto a chi ancora fuma.
Ovviamente, le varie campagne di sensibilizzazione possono aiutare le persone – specie i giovani – a comprendere gli svantaggi del fumo, così com’è fondamentale svolgere regolari controlli medici e seguire programmi di supporto qualora si desiderasse smettere di fumare.